Grounding e Bioenergetica

Il concetto di “grounding” appartiene esclusivamente all’Analisi Bioenergetica.

La parola grounding è intraducibile in italiano e riunisce un insieme di significati che vanno da “imparare bene” ad “essere con i piedi per terra”. Potremmo felicemente riunire i due significati nella frase: imparare bene ad essere con i piedi per terra (Marchino, 1995, 44).

La qualità del contatto tra i piedi ed il terreno determina il buon “radicamento” dell’individuo nella realtà: essere “radicati” significa essere pienamente in contatto con la realtà della propria esistenza, avere i piedi ben piantati per terra ed essere in grado di reggersi sulle proprie gambe. Viceversa le persone non “radicate” “camminano tra le nuvole”, sono “appese”, “fissate”, hanno cioè delle illusioni. Nelle illusioni c’è la presenza simultanea di due sentimenti opposti, ciascuno dei quali blocca l’espressione dell’altro. In questo conflitto da una parte ci sono le esigenze della realtà, dall’altra c’è il tentativo di realizzare l’illusione.
Storicamente le illusioni hanno origine nell’infanzia, quando il bambino ha sperimentato delle situazioni spiacevoli che hanno minato i suoi sentimenti di sicurezza e di accettazione di sé. La mente del bambino proietta nel futuro immagini e sogni che rovesciano la triste realtà della sua situazione. In ogni struttura caratteriale si trovano quindi immagini e illusioni che compensano questa offesa al sé. L’energia investita in queste illusioni non è disponibile per la vita quotidiana nel presente, e ciò limita più o meno pesantemente la possibilità di vivere pienamente la realtà della propria situazione.
Lowen associa la madre terra alla madre biologica e afferma che dal modo in cui una persona sta in piedi è possibile risalire ai suoi primi rapporti con la madre:

Il terreno è sempre interpretato come il simbolo della madre. L’equivalenza tra la madre terra e la madre biologica è un concetto base dell’Analisi Bioenergetica. Il modo in cui una persona sta in piedi ci fornisce molte informazioni riguardo ai suoi primi rapporti con la madre. L’insicurezza insita in tale rapporto si tramuta in insicurezza a reggersi sulle proprie gambe ed è l’insicurezza fondamentale riguardo al problema di affrontare la vita (Lowen, 1993, 84).

A livello somatico le tensioni presenti nei piedi, nei tendini e nelle gambe determinano la qualità del contatto che l’individuo stabilisce con il suolo. Ciascuna di tali tensioni riflette una limitazione del movimento e, più in generale, dell’espressione del sé.
Il “radicamento” (“grounding”) è un obiettivo fondamentale della terapia bioenergetica e serve a riportare il paziente nelle gambe e nei piedi , a far sì che egli “si lasci scendere” e il suo centro di gravità si abbassi. Nella nostra cultura la maggior parte delle persone sono “centrate” nella testa, si identificano con l’intelletto e il pensiero. Il lavoro di “grounding” è volto a riportare il paziente in contatto con le funzioni della parte inferiore del corpo, tra cui c’è anche la sessualità.

In senso lato, il “grounding” tende ad aiutare una persona a identificarsi più pienamente con la propria natura animale, che, naturalmente, include la sessualità. La metà inferiore del corpo è molto più simile a quella di un animale nelle sue funzioni (locomozione, defecazione, sessualità) che la metà superiore (pensiero, linguaggio, manipolazione dell’ambiente) (Lowen, 1977, trad. it. 1979, 23).

Quindi in terapia la spinta principale è verso il basso. Il paziente deve affrontare le sue ansie e paure. Innanzitutto il movimento verso il basso è associato alla paura di cadere. Lowen ritiene che questa paura sia da far risalire al periodo in cui i nostri antenati vivevano nelle foreste, sugli alberi. Fino a quando non diventava indipendente negli spostamenti, il piccolo era aggrappato al corpo della madre. La perdita di contatto con il suo corpo significava la prospettiva immediata di cadere e farsi male o morire. Appena nato il piccolo dell’uomo presenta il riflesso ad aggrapparsi, ma questa capacità è limitata ed egli ha bisogno di essere tenuto per sentirsi sicuro. Lowen sostiene che l’ansia di cadere presente nella maggior parte delle persone sia causata dalla mancanza di un contatto adeguato tra la madre e il bambino, il quale non si è sentito sufficientemente protetto.
Il movimento dell’energia verso il basso determina anche l’emergere di emozioni come la tristezza e la rabbia. Questi sentimenti vengono in genere trattenuti nell’addome e il fluire dell’energia in questa zona ne permette l’espressione.
C’è infine l’ansia di stare in piedi da sé, cioè da soli. L’imparare a reggersi sulle proprie gambe significa diventare realmente autonomi ed indipendenti. Molte persone sono tuttavia riluttanti a compiere questo passo, perché per loro stare in piedi da soli significa essere soli.
Lowen ha elaborato il concetto di “grounding” qualche anno dopo la conclusione della terapia personale con Reich. Il lavoro fatto con il maestro lo aveva aiutato molto, ma si era reso conto che era difficile mettere in pratica nella vita quotidiana le conquiste personali raggiunte con la terapia. Ipotizzò che ciò fosse dovuto al tipo di posizione che Reich gli faceva tenere, cioè sdraiato sul lettino. Questa posizione è evidentemente di tipo regressivo e permette l’elaborazione e l’abbandono delle difese, però non prende in considerazione funzioni fondamentali come lo stare in piedi e il muoversi. “Lowen scoprì l’importanza della funzione aggressiva, progressiva e di supporto delle gambe” (Marchino,1995, 46).
Nella terapia bioenergetica il paziente passa in piedi la maggior parte del tempo, eseguendo degli esercizi, anche dolorosi, che mirano a scaricare le tensioni croniche presenti nel corpo, e in particolare nelle gambe, nelle ginocchia e nei piedi.
A proposito delle ginocchia, uno dei pochi “comandamenti” dell’Analisi Bioenergetica è quello di tenerle sempre flesse, e non solo durante la seduta. Le ginocchia possono essere considerate come gli “ammortizzatori” dell’organismo umano. La loro azione dà flessibilità al corpo e permette di affrontare adeguatamente le pressioni e lo stress in generale. Poiché ogni pressione, a cominciare dalla forza di gravità, può essere considerata come una forza che preme sull’individuo dall’alto e lo spinge verso il basso, le ginocchia flessibili consentono che questa pressione si trasmetta alle gambe e si scarichi al suolo. Se invece si reagisce agli stress bloccando le ginocchia e irrigidendo le gambe, allora la rigidità si estende verso l’alto e coinvolge la regione lombosacrale, provocando in molti individui dolori alla bassa schiene e il cosiddetto “colpo della strega”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *